Uno per uno, nell’indifferenza

Giorni frenetici, esami che incombono, belle esperienze a Palermo e a Roma (per il resoconto, leggere qui). Detto questo, i giornali sembrano bollettini di guerra, mentre la politica si avvita su se stessa. Oggi è morto anche Little Tony, altro pezzo della musica italiana che se ne va. E sfido chi non si è messo a cantare almeno una volta nella vita “cuore matto”. Ma non è tanto questo il punto, perché ogni giorno muoiono un sacco di persone a noi sconosciute e i giornali non ne parlano, a meno che non siano funzionali ai plastici di Vespa.

Il punto è che uno per uno se ne stanno andando i grandi vecchi che hanno fatto la storia, in tutti i sensi, di questo paese e il problema è che non c’è nessuno che abbia la cifra necessaria a sostituirli. Nessun investimento sui nuovi Don Gallo, ad esempio. Ma non è un processo recente, ha origini lontane. E mentre la crisi economica mette in ginocchio le famiglie, non viene fatto alcun investimento culturale sui giovani, quindi sul futuro. La burocrazia oramai soffoca qualsiasi cosa e la corruzione, anzitutto morale, dilaga nei costumi e nei modi di pensare.

I grandi vecchi se ne sono andati e se ne stanno andando, uno per uno, nell’indifferenza. E per ogni grande vecchio che muore non c’è nessun futuro grande vecchio, oggi giovane, che abbia le capacità per poterne ambire il posto. O meglio, vengono messi là dal Potere, ma non sono che pallide imitazioni. Quand’è che invertiremo la tendenza? Quando oramai non ci sarà più niente da fare?

Per favore, no.