Predico male, razzolo malissimo (e ne vado fiero)

Di recente mi hanno accusato di predicare bene e razzolare male. Tralascio il contesto, per carità di patria e perché quella stessa persona, nemmeno una settimana fa, mi annoverava tra la “meglio gioventù” e mi considerava “nipote acquisito”, quindi l’accusa lascia il tempo che trova.

Eppure voglio essere chiaro: io non predico bene e razzolo male. Io predico male, razzolo malissimo. E ci tengo che siate consapevoli di ciò, perché ho un futuro e una reputazione da difendere e non vorrei mai che qualcuno mi scambiasse per il solito moralista a due pesi e due misure: io non solo sono assolutamente immorale, ma applico tanti pesi quanti ne ho sulla bilancia e a seconda del fatto che uno mi piaccia o meno. Come ho già detto in passato, citando Enzo Biagi, “io sono anche fazioso, c’è gente che non mi piace e la mia prima preoccupazione è farglielo sapere.

Predico assai male, per questo sono così mal sopportato, perché in questa società capitalistica penso anzitutto agli altri, piuttosto che a me stesso. E razzolo malissimo, perché oltre a pensare agli altri, faccio anche ciò che non mi è richiesto, pur di far qualcosa che resti ai posteri e alla collettività. Tant’é che sono talmente scemo che sacrifico l’inaugurazione alla prestigiosa ed esclusiva galleria Il Milione della mostra fotografica Lumix, dove sono esposte anche le mie foto (scelte per meriti artistici dalla giuria), per andare a fare l’anonimo cineoperatore al dibattito Antimafia Bene Comune con Pif (perché qualcuno dovrà pur farlo).

Poi, pensate un po’, mi invitano a parlare nelle scuole di Berlinguer e sono finanche disposti a pagarmi svariate centinaia di euro per questo e, sempre perché predico male e razzolo malissimo, li rifiuto perché penso che quei soldi siano più utili a finanziare la scuola pubblica che cade a pezzi, piuttosto che un minchione come il sottoscritto che in 5 anni ha trasformato in un’icona giovanile quasi pop l’anti-eroe per eccellenza, quello su cui sono stati scritti fiumi di inchiostro (povere foreste) per dire che era morto e sepolto in quella piazza a Padova e mai più sarebbe tornato.

Ho persino fondato uno dei blog di politica più letti d’Italia e, sempre per la serie “predico male, razzolo malissimo”, in 3 anni e passa di attività non vi ho posto sopra manco per sbaglio un banner pubblicitario (e state tranquilli che con quel traffico, mi farei una rendita di 500-600 euro al mese, se non di più), perché lo trovo offensivo dell’intelligenza dei miei lettori. Stessa cosa per www.enricoberlinguer.it, che finanzio e mando avanti con i 20 euro settimanali della pro-zia di 97 anni (quando riesco ad andarla a trovare, quindi non è un introito costante).

E vogliamo parlare di WikiMafia, che ho ideato per far sì che anche chi non ha i mezzi (soprattutto economici) per studiare il fenomeno mafioso, possa farlo? Uno normale ci avrebbe già fatto soldi a palate, mica solo con la pubblicità. E invece, pensate un po’, scrivo le voci di notte e quella di Riina l’ho sfornata l’ultimo giorno dell’anno, rinunciando finanche al cenone.

E lasciamo poi perdere le consulenze a gratis per sistemare computer, fare siti web e implementare strategie di marketing sui social network: in questo caso razzolo anche peggio, perché faccio concorrenza sleale al mercato, rifiutando di farmi pagare dagli amici per cose del genere.

Potrei andare avanti per pagine, ma penso abbiate afferrato il concetto. Io non predico bene e razzolo male: secondo i canoni di questa società predico male e razzolo malissimo. E sono soprattutto un fesso. E della cosa, a prescindere da ciò che pensano Lor Signori, ne vado estremamente fiero.