“Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, però ci sono quelli che lottano tutta la vita: loro sono gli indispensabili.“
(Bertolt Brecht)
Questa è stata scattata il 14 settembre di 3 anni fa. Direi che è la plastica rappresentazione di quello che siamo stati in questi 3 anni: io che smadonno contro l’universo mondo e tu che ascolti in silenzio, sorriso quasi impercettibile, che aspetti che passi lo sclero. Il diavolo e l’acqua santa. Il giorno e la notte. Inevitabilmente conflittuali ma complementari.
Ti ho conosciuto alla Summer School in Organized Crime sulla Tassa Mafiosa che di anni ne avevi 16 e ti guardavo con tanto di quello scetticismo all’inizio che per 3 giorni eravamo a un posto di distanza e nemmeno ti ho degnato di uno sguardo. Cosa mai poteva saperne un ragazzino di mafia?
Poi siamo capitati a pranzo insieme e così scemo non sembravi. Anzi, ne sapevi più di tutti là dentro. Il giorno dopo era il tuo compleanno e ci siamo seduti vicino. Il momento esatto in cui ci siamo trovati “simpatici” e siamo diventati “amici” penso sia stato quello in cui discutevamo da quale momento in poi si potesse chiamare la Mafia siciliana “Cosa Nostra”. Avevi un talento e un’intelligenza inusuali per essere uno sbarbatello della tua età.
Nemmeno tre settimane dopo, al mio ritorno da Londra, abbiamo creato quella che oggi è la più grande enciclopedia sul fenomeno mafioso. Ti ci sei buttato in questa follia senza batter ciglio: potevi fare come la stragrande maggioranza dei tuoi coetanei e fregartene. Ci hai dedicato ogni energia, invece, giorno e notte. E quando le cose a gennaio non andavano propriamente bene e io volevo mollare tutto, perché ero caduto in uno dei miei ciclici momenti di sconforto, se non fosse stato per la tua determinazione, per il tuo “Appello alla Società Civile“, che hai scritto senza dirmi nulla, WikiMafia sarebbe morta lì. E quindi oggi non esisterebbe nemmeno MafiaMaps.
Poi il 21 marzo 2013 abbiamo lanciato il primo nucleo di voci e tu dopo nemmeno 3 mesi avevi già creato la più grande sezione sul Maxiprocesso mai creata prima. E avevi ancora 17 anni, a riprova che non serve una laurea se c’è la passione. E tu da questo punto di vista sei sempre stato un vulcano in piena eruzione.
Oggi di anni ne fai 20. Sei diventato “grande”. Non finirò mai di ringraziarti per tutto quello che hai fatto e mi hai dato in questi 3 anni. Ti voglio bene, sei il mio orgoglio, sei più di un fratello.
Auguri, Francesco. Volerai sempre più alto e sei destinato a brillare più intensamente di quanto io non abbia mai fatto.
Venti
“Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, però ci sono quelli che lottano tutta la vita: loro sono gli indispensabili.“
(Bertolt Brecht)
Questa è stata scattata il 14 settembre di 3 anni fa. Direi che è la plastica rappresentazione di quello che siamo stati in questi 3 anni: io che smadonno contro l’universo mondo e tu che ascolti in silenzio, sorriso quasi impercettibile, che aspetti che passi lo sclero. Il diavolo e l’acqua santa. Il giorno e la notte. Inevitabilmente conflittuali ma complementari.
Ti ho conosciuto alla Summer School in Organized Crime sulla Tassa Mafiosa che di anni ne avevi 16 e ti guardavo con tanto di quello scetticismo all’inizio che per 3 giorni eravamo a un posto di distanza e nemmeno ti ho degnato di uno sguardo. Cosa mai poteva saperne un ragazzino di mafia?
Poi siamo capitati a pranzo insieme e così scemo non sembravi. Anzi, ne sapevi più di tutti là dentro. Il giorno dopo era il tuo compleanno e ci siamo seduti vicino. Il momento esatto in cui ci siamo trovati “simpatici” e siamo diventati “amici” penso sia stato quello in cui discutevamo da quale momento in poi si potesse chiamare la Mafia siciliana “Cosa Nostra”. Avevi un talento e un’intelligenza inusuali per essere uno sbarbatello della tua età.
Nemmeno tre settimane dopo, al mio ritorno da Londra, abbiamo creato quella che oggi è la più grande enciclopedia sul fenomeno mafioso. Ti ci sei buttato in questa follia senza batter ciglio: potevi fare come la stragrande maggioranza dei tuoi coetanei e fregartene. Ci hai dedicato ogni energia, invece, giorno e notte. E quando le cose a gennaio non andavano propriamente bene e io volevo mollare tutto, perché ero caduto in uno dei miei ciclici momenti di sconforto, se non fosse stato per la tua determinazione, per il tuo “Appello alla Società Civile“, che hai scritto senza dirmi nulla, WikiMafia sarebbe morta lì. E quindi oggi non esisterebbe nemmeno MafiaMaps.
Poi il 21 marzo 2013 abbiamo lanciato il primo nucleo di voci e tu dopo nemmeno 3 mesi avevi già creato la più grande sezione sul Maxiprocesso mai creata prima. E avevi ancora 17 anni, a riprova che non serve una laurea se c’è la passione. E tu da questo punto di vista sei sempre stato un vulcano in piena eruzione.
Oggi di anni ne fai 20. Sei diventato “grande”. Non finirò mai di ringraziarti per tutto quello che hai fatto e mi hai dato in questi 3 anni. Ti voglio bene, sei il mio orgoglio, sei più di un fratello.
Auguri, Francesco. Volerai sempre più alto e sei destinato a brillare più intensamente di quanto io non abbia mai fatto.
Firmato:
Quel gran rompicoglioni di Pier