E’ già passato un anno. Di nuovo. In totale sono dodici. Eppure mi ricordo come se fosse appena accaduto: tu che ti esprimevi a gesti, io che non ti potevo abbracciare, troppi tubi, poi quello scafandro intorno alla testa che non ti permetteva nemmeno di baciarmi. Potevo solo tenerti la mano. Mi hai voluto vedere
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Ciao fan di Salvini, tu che mi scrivi in privato perché non puoi farlo in pubblico (del resto il tuo leader mi ha bannato dalla sua pagina), sì, dico proprio a te. Voglio fare un gioco. E’ un gioco apparentemente semplice, anche se per te sarà molto difficile impersonare il ruolo che ti ho assegnato.
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Ho tanta fede in te. Mi sembra che saprei aspettare la tua voce in silenzio, per secoli di oscurità. Tu sai tutti i segreti, come il sole: potresti far fiorire i gerani e la zàgara selvaggia sul fondo delle cave di pietra, delle prigioni leggendarie. Ho tanta fede in te. Son quieta come l’arabo avvolto
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Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi non avrò vissuto invano. Se allevierò il dolore di una vita o guarirò una pena o aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido Io non avrò vissuto invano. Emily Dickinson
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